Centro Italiano di Psicologia Analitica

Scuola di specializzazione diretta alla formazione di psicoterapeuti ad indirizzo junghiano

Cipa Milano
ISTITUTO DI MILANO

 

 

Benvenuti sul sito del C.I.P.A.

Il Cen­tro Ita­lia­no di Psi­co­lo­gia Ana­li­ti­ca (CIPA) è un’as­so­cia­zio­ne di psi­co­lo­gi ana­li­sti che fanno ri­fe­ri­men­to alla teo­ria e alla cli­ni­ca di C. G. Jung.

I suoi scopi prin­ci­pa­li sono:

  • lo stu­dio, lo svi­lup­po e la dif­fu­sio­ne della Psi­co­lo­gia Ana­li­ti­ca in Ita­lia e nel mondo;
  • la for­ma­zio­ne di spe­cia­liz­za­ti in psi­co­te­ra­pia con in­di­riz­zo jun­ghia­no se­con­do le di­spo­si­zio­ni di legge;
  • la for­ma­zio­ne di psi­co­lo­gi ana­li­sti;
  • il man­te­ni­men­to di un alto li­vel­lo di pre­pa­ra­zio­ne scien­ti­fi­ca e pro­fes­sio­na­le dei pro­pri mem­bri, as­si­cu­ra­to da ini­zia­ti­ve di for­ma­zio­ne per­ma­nen­te, con­ve­gni na­zio­na­li, se­mi­na­ri, pub­bli­ca­zio­ne di ri­vi­ste e di vo­lu­mi.


La vita in­ter­na del­l’i­sti­tu­zio­ne è re­go­la­ta dallo Sta­tu­to che de­ter­mi­na gli or­ga­ni­smi at­tra­ver­so cui ven­go­no in­di­vi­dua­ti gli obiet­ti­vi co­mu­ni e con­di­vi­si e ven­go­no pro­gram­ma­te le linee di ri­cer­ca e di attività scien­ti­fi­ca.

 

Perché uno stu­den­te do­vreb­be sce­glie­re la scuo­la del Cipa?

Perché è una Scuo­la che scom­met­te sul va­lo­re della re­la­zio­ne psi­co­te­ra­peu­ti­ca, pri­vi­le­gian­do la co­stru­zio­ne della soggettività della per­so­na che cura ri­spet­to alla mera ac­qui­si­zio­ne di tec­ni­che dia­gno­sti­che o te­ra­peu­ti­che. Sono i con­te­nu­ti che fa­ce­va­no dire a Jung: “Lo psi­co­te­ra­peu­ta non pos­sie­de sol­tan­to il suo me­to­do, ma è egli stes­so quel me­to­do”.
An­co­ra, perché educa ad ac­co­sta­re la sof­fe­ren­za psi­chi­ca an­dan­do oltre la cli­ni­ca come luogo e istan­za tec­ni­ca e spe­cia­li­sti­ca, perché in­ten­de la cli­ni­ca stes­sa come espres­sio­ne e ver­ti­ce d'os­ser­va­zio­ne dei mo­ti­vi di fondo che at­tra­ver­sa­no la con­di­zio­ne umana: l'a­mo­re, il male, la morte, l'in­con­scio (in­di­vi­dua­le e col­let­ti­vo) che re­la­ti­viz­za l'io, il con­flit­to in­te­rio­re tra istan­ze op­po­ste, la spin­ta a rea­liz­zar­si, ad es­se­re sé stes­si.

Quali sono le dif­fe­ren­za del Cipa ri­spet­to alle altre scuo­le?

La Scuo­la di psi­co­te­ra­pia del CIPA non si li­mi­ta alla for­ma­zio­ne teo­ri­ca e ai ti­ro­ci­ni pra­ti­ci pre­vi­sti dalla Legge na­zio­na­le che re­go­la­men­ta le Scuo­le in Ita­lia, al cui det­ta­to il CIPA ov­via­men­te si at­tie­ne. Il cuore della for­ma­zio­ne è co­sti­tui­to dal­l'a­na­li­si per­so­na­le e dalla su­per­vi­sio­ne dei casi cli­ni­ci, in­di­vi­dua­le e di grup­po. Perché non si può avere una vera ed af­fi­da­bi­le re­la­zio­ne te­ra­peu­ti­ca pre­scin­den­do da una pro­fon­da co­no­scen­za di sé stes­si e da un ra­di­ca­le con­fron­to con la pro­pria sto­ria e con le pro­prie ombre; così come non si può rea­liz­za­re una vera cre­sci­ta for­ma­ti­va senza aver ade­gua­ta­men­te ana­liz­za­to, sotto la su­per­vi­sio­ne di ana­li­sti esper­ti, quan­to av­vie­ne nel pro­ces­so tra­sfor­ma­ti­vo della te­ra­pia sia nei pa­zien­ti sia nei te­ra­peu­ti stes­si.
Il focus dei mo­men­ti teo­ri­ci della for­ma­zio­ne è rap­pre­sen­ta­to dalla Psi­co­lo­gia Ana­li­ti­ca di C.G. Jung, vista sia nei suoi pre­sup­po­sti teo­ri­ci e cul­tu­ra­li, sia nelle sue ri­ca­du­te in am­bi­to cli­ni­co. Ma è sem­pre pre­sen­te anche il con­fron­to con le altre scuo­le psi­coa­na­li­ti­che, oltre che con altri campi del sa­pe­re e del­l'e­spe­rien­za sto­ri­ca, an­tro­po­lo­gi­ca e so­cio­po­li­ti­ca delle donne e degli uo­mi­ni, peculiarità che è pro­pria della psi­co­lo­gia jun­ghia­na: la spiritualità, le re­li­gio­ni isti­tu­zio­nal­men­te strut­tu­ra­te, l’im­ma­gi­na­zio­ne, i miti, le fiabe, l'i­stan­za del cre­de­re, il rap­por­to corpo/psi­che, l’at­ten­zio­ne alle in­ter­con­nes­sio­ni e alla complessità delle espe­rien­ze, l’im­pe­gno so­cia­le.

Cosa offre di più?

L'i­ter per di­ven­ta­re psi­co­te­ra­peu­ti ad in­di­riz­zo jun­ghia­no viene col­lo­ca­to dal CIPA al­l'in­ter­no della più com­ples­sa e ar­ti­co­la­ta or­ga­niz­za­zio­ne della vita as­so­cia­ti­va. Il CIPA non è solo una Scuo­la, ma prima an­co­ra è un'As­so­cia­zio­ne Ana­li­ti­ca che dà vita e ali­men­ta col sa­pe­re dei pro­pri soci la Scuo­la, la quale offre agli al­lie­vi, una volta di­plo­ma­ti, la pro­spet­ti­va di un ul­te­rio­re per­cor­so di for­ma­zio­ne che li metta in con­di­zio­ne di di­ven­ta­re ana­li­sti ac­qui­sen­do la qualità di soci del CIPA. Da al­lie­vi che par­te­ci­pa­no at­ti­va­men­te ad un'e­spe­rien­za di cre­sci­ta per­so­na­le e pro­fes­sio­na­le, una volta adem­piu­ti gli ob­bli­ghi for­ma­ti­vi di fron­te allo Stato, si chie­de per­tan­to loro di sce­glie­re se aspi­ra­re a di­ve­ni­re at­to­ri con­sa­pe­vo­li di un'As­so­cia­zio­ne che cura la for­ma­zio­ne per­ma­nen­te dei pro­pri ade­ren­ti, la for­ma­zio­ne dei fu­tu­ri soci, il dia­lo­go con il vasto modo del sa­pe­re psi­co­lo­gi­co e psi­chia­tri­co oltre che con la società ci­vi­le, con il ter­ri­to­rio, con le tra­sfor­ma­zio­ni tec­no­lo­gi­che, eco­no­mi­che e so­cio­cul­tu­ra­li di un'e­po­ca di straor­di­na­ri cam­bia­men­ti quale è quel­la che stia­mo vi­ven­do.

Cosa im­pa­re­ran­no?

Gli al­lie­vi ap­pren­de­ran­no a leg­ge­re le si­tua­zio­ni di sof­fe­ren­za psi­chi­ca con le ca­te­go­rie jun­ghia­ne che, più che ap­par­te­ne­re ad un ri­gi­do e de­fi­ni­to cor­pus teo­ri­co, fanno ri­fe­ri­men­to ad un me­to­do che con­sen­te di con­tat­ta­re le profondità della psi­che, sia nel suo strut­tu­rar­si evo­lu­ti­vo sia nel suo dis­so­ciar­si e dar luogo ai sin­to­mi di cui si pren­de cura la cli­ni­ca.
Ap­pren­de­ran­no il ca­rat­te­re dia­let­ti­co, dia­lo­gi­co, di libertà e di au­to­no­mia crea­ti­va della ri­cer­ca con­no­tan­te il me­to­do jun­ghia­no, sa­pen­do­si dun­que av­va­le­re anche, a se­con­da dei sin­go­li casi, di quel­le aper­tu­re ne­ces­sa­rie agli ap­por­ti che pos­so­no ve­ni­re dal con­fron­to con altre scuo­le di pen­sie­ro e dalla sin­ce­ra reciprocità degli scam­bi.
L'o­biet­ti­vo più vero della Scuo­la sarà rag­giun­to là dove l'al­lie­vo saprà “stare” nella re­la­zio­ne con il pa­zien­te, ispi­ran­do il pro­prio la­vo­ro ad un at­teg­gia­men­to di ascol­to e di con­ti­nua ve­ri­fi­ca dei ri­sul­ta­ti con­se­gui­ti al mo­men­to, senza la fret­ta di an­te­por­re ca­te­go­rie in­ter­pre­ta­ti­ve date e as­sun­ti teo­ri­ci pre­sta­bi­li­ti.
An­co­ra, uno psi­co­te­ra­peu­ta potrà aspi­ra­re a dirsi jun­ghia­no se riuscirà a vi­ve­re le espe­rien­ze di mal-​essere non come mero in­ci­den­te di per­cor­so cui ri­me­dia­re, ma come in­con­scia spin­ta ad un più pieno com­pi­men­to di sé stes­si, come messa in mar­cia del «Pro­ces­so di In­di­vi­dua­zio­ne» che rap­pre­sen­ta il vero ele­men­to ca­rat­te­riz­zan­te la psi­co­te­ra­pia jun­ghia­na.

Come lo im­pa­re­ran­no?

Lo im­pa­re­ran­no:
• con un pa­zien­te e pro­fon­do la­vo­ro su sé stes­si;
• con il con­fron­to at­ti­vo e par­te­ci­pe as­sie­me ai do­cen­ti e agli ana­li­sti su­per­vi­so­ri;
• con uno stu­dio teo­ri­co non sco­la­sti­ciz­za­to, ma volto a di­ven­ta­re in­te­gra­zio­ne di con­te­nu­ti in­di­spen­sa­bi­li al pro­prio pro­ces­so in­di­vi­dua­ti­vo, alla cura dei pa­zien­ti e alla com­pren­sio­ne dei mu­ta­men­ti cul­tu­ra­li in atto, uti­liz­zan­do gli scrit­ti di Jung, i testi prin­ci­pa­li della Psi­co­lo­gia Ana­li­ti­ca post-​junghiana, le opere fon­da­men­ta­li del pen­sie­ro psi­coa­na­li­ti­co, i mag­gio­ri con­tri­bu­ti delle di­sci­pli­ne “di con­fi­ne”;
• con una espe­rien­za di con­di­vi­sio­ne cul­tu­ra­le ed umana con altri al­lie­vi, al­tret­tan­to di­spo­sti ad unire la pre­pa­ra­zio­ne pro­fes­sio­na­le alla co­stru­zio­ne della pro­pria identità in­di­vi­dua­le e alla par­te­ci­pa­zio­ne alla cit­ta­di­nan­za at­ti­va.